Porzioni omogenee di rete sulle quali migliora la gestione, la manutenzione ed il monitoraggio. Grazie al controllo puntuale su singole parti, si individua con tempestività l’insorgere di eventuali perdite e anomalie. Inoltre, in caso di interventi per manutenzione o guasti si riducono tempi e numero di utenze interessate da eventuali interruzioni del servizio.
Realizziamo campagne capillari di ricerca perdite utilizzando tecnologie innovative per localizzarle senza dover effettuare scavi e riducendo l’impatto sul territorio. Le perdite idriche possono avere origini diverse: si parla di perdite amministrative o apparenti nel caso di consumi che non sono stati fatturati (ad esempio per errori di misura dei contatori o per prelievi non autorizzati), e perdite fisiche o reali riconducibili a effettive dispersioni lungo la rete di adduzione e distribuzione. Queste ultime sono le più rilevanti dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
La digitalizzazione nel settore idrico consente il monitoraggio e l’elaborazione di una grande quantità di dati. Tramite sensori installati sulla rete e con l’aiuto dell’intelligenza artificiale elaboriamo modelli sempre più efficienti di gestione della risorsa acqua. Con sensori IoT, la manutenzione diventa preventiva e predittiva utile a pianificare un utilizzo sostenibile della risorsa.
Organi di misurazione più moderni permettono di monitorare e stabilizzare a distanza portate e pressione dei flussi idrici. I misuratori permettono di monitorare a distanza le portate in rete, le idrovalvole consentono di stabilizzare la pressione dove necessario, in base alle esigenze. L’azione congiunta di queste apparecchiature permette di identificare subito eventuali perdite e agire rapidamente per riparare i danni e mettere in sicurezza la rete idrica.
Stiamo sostituendo 220 km di condotte nel distretto Sarnese-Vesuviano.
L’ammodernamento delle infrastrutture rientra tra le inderogabili necessità per l’efficientamento della gestione del servizio anche in considerazione del fatto che il 65% della rete ha più di 30 anni di esercizio.